Chi è il sordo-cieco

 Incolonnati, numerosi ciechi di ogni età sbucano nella piazza. Indossano camici bianchi non abbottonati, da vicino noto che alcuni di loro forse sono anche sordi perché hanno deformate espressioni del viso. Come ne ho viste nei filmati che richiedono sostegno per i sordo ciechi. Ma non sono sicuro. La colonna di turisti, forse francesi, è guidata e assistita da infermiere o guide o da entrambe, non so. Non so niente. Solo, vedo che una piccola cieca si stacca dalla colonna e invece di andare verso la piazza prende una direzione diversa. Mi avvicino alla bambina - no, il suo non è un camice, ma un grembiulino. Le appoggio leggera una mano sulle spalle e la spingo con dolcezza verso il suo gregge. “Madame! Vous avez perdu une enfant!” - grido a una infermiera, se lo è. Mi guarda con aria stranita e chiede: “che lingua parla, lei?”. “Credevo che foste francesi!” - rispondo. “Francesi! E come le è venuto in mente di prenderci per francesi?” “Non lo so, comunque non è offensivo esser presi per francesi... Piuttosto: gentilmente, si tratta di ciechi o di sordo ciechi?” “E' lei il sordo e il cieco!” - mi risponde la brava donna.

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