Incidente all'asilo "Alice Miller"

 Il quarantenne S, non abbastanza povero per poter iscrivere suo figlio a un asilo nido comunale, lo iscrisse a un asilo privato. Arrivatagli un giorno comunicazione di un forte aumento del costo della retta, la mattina seguente si diresse, dopo aver accompagnato il bambino all'asilo, verso l'ufficio della direzione del medesimo, bussò entrò e vide altri genitori intenti a contestare l'aumento della retta. Centomila lire. La direttrice, una donna sui cinquanta in carne e ancora piacente, ruolo a parte, altezzosa giustificava con sussiego l'aumento - quasi insinuando che i presenti non potessero permettersi la retta del "prestigioso asilo Alice Miller", così lei. Il nostro si accostò impetuoso al tavolo della direttrice e dichiarò che aumentare di centomila lire la retta era una coltellata. Gli altri genitori fattisi muti davanti a tale esagerata metafora - comunque corrispondente all'esagerato aumento del costo della retta - iniziò un alterco tra la direttrice belloccia e il nostro. Non alzi la voce con me, dichiarò lei. Con chi dovrei alzarla, finse di chiedere lui. Lei mi sembra troppo ribelle, etichettò lei. Lei invece a me sembra troppo avida di denaro, replicò lui. Tra le flebili obbiezioni degli astanti messi da parte dalla furia del nostro, la lite culminò in un gesto eclatante: il nostro a titolo dimostrativo cavò di tasca dieci fogli da diecimila lire ciascuno e li sbatté sul tavolo della direttrice mandandola a quel paese. Uscito dall'asilo nido logicamente iniziò a criticare sé stesso per avere in definitiva pagato quanto richiesto dalla direzione, in più esponendosi davanti a tutti i presenti come persona priva di buone maniere, di ironia, e di senso della misura. Comunque nel pomeriggio telefonò all'asilo e chiese di parlare con la direttrice. I due, privi adesso di contatto visivo e soprattutto di testimoni, o meglio spettatori, presero a ragionare e dell'aumento del costo della retta e dell'accaduto con una certa pacatezza. Al nostro, psicologicamente incline a non urtarsi con una signora se non in un senso nell'occasione fuori luogo, sembrò che la voce telefonica della direttrice non mancasse di costellarne l'avvenenza placidamente matura, ragion per cui le propose di seguitare a parlare dell'accaduto e del non accaduto, così lui, "davanti a una tazza di caffè". La signora fece una pausa, il silenzio si protrasse ...

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