Cesellatori della zolla

Una firma del Corriere mercoledì 22 Ottobre segnalava, citando Rigoni Stern, il fenomeno dei danni che il "motocross" infligge ai sentieri boschivi. In questione è il fuoristrada motociclistico, che io ho praticato dal 1986 al 1995 con una modesta Honda XL 200 - in solitudine e certo non nei territori che interessavano Rigoni Stern. Le gomme tassellate delle moto da fuoristrada in effetti incidono il terreno dei sentieri e/o dei prati, molto se i sentieri sono in salita e moltissimo se il terreno è bagnato. Personalmente, data anche la mia età matura e la scarsa potenza della moto, procedevo a bassa velocità usando una tecnica basata quindi sulla precisione e sull'equilibrismo. Tuttavia se insieme a me avessi avuto due o tre compagni avremmo fatto qualche danno in più. Uno squadrone di giovani dotati di moto potenti e di energie atletiche rilevanti in effetti può trasformare un bosco appenninico in un piccolo inferno... 

Per quanto mi riguarda il motociclismo fuoristrada, che ho praticato tra i 40 e i 50 anni di età in Toscana, è una specialità piacevole e poco pericolosa ... comunque sia se incontravo persone a piedi mi fermavo e lasciavo che scorressero magari spegnendo il motore. Rigoni Stern sarebbe stato contento di me? In certi casi l'avversione nei confronti del motociclismo è radicale. Ignoro quale sia oggi la "normativa vigente"...

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