Ebbi da Andrea il numero telefonico di Lorenzo, nostro compagno nei primi
anni sessanta. Gli scrissi un
messaggio w.a. chiedendogli se si ricordava di me. Se ne ricordava
eccome. Lorenzo ha lavorato per anni in un famoso
mensile e ne ha fondato un altro. Oggi è un
pensionato come me e come Andrea, infatti
ci avviciniamo all'ottantesimo compleanno. Non so perché, tra
i cinque compagni che nei primi anni sessanta formavano la nostra
combriccola, solo Lorenzo oggi susciti il mio interesse. Perché vive
nella capitale, perché
è un'autorità nel suo campo? Perché una sera vidi sua sorella seduta in
abiti comodi a un tavolo su cui figuravano libri, quaderni, dizionari -
accanto a lei il padre e la mamma?
Il mio più forte amico
dell'epoca fu Andrea: nel corso del tempo qualche volta l'ho contemplato mentre camminava con quella sua
andatura vigoroso-sgangherata. Siamo rimasti in contatto fino ai
primi anni settanta, poi ci siamo visti meno, molto meno. Con Lorenzo
avrebbe potuto nascere un'amicizia, sessanta anni fa, che la nostra
combriccola come tale non permise, oggettivamente. Adolescenti ancora privi di individualità?
E' un fatto che con tutti prima o poi io entro in
contrasto per il semplice motivo che in qualche modo mi
disgustano. Con Andrea, non appena cresciuti abbastanza,
litigammo di brutto - erano divergenze di natura politica - una notte
... sottovoce, infatti un alterco a vele spiegate avrebbe potuto svegliare
qualcuno. Eravamo a casa mia. Mia nonna, mio fratello, mio padre e
mia madre stavano dormendo nelle loro camere, che veramente erano
piuttosto distanti dal salotto in cui Andrea e io ce ne dicevamo di
tutti i colori sul Partito comunista italiano e i gruppi
extraparlamentari … mi disse Andrea che ragionavo in modo “uterino”
… Sto
aspettando ora che Lorenzo mi disgusti con qualche uscita, per
fortuna si tratta più che di altro di messaggi w.a. … In realtà
ho bisogno di un amico. Li ho perduti tutti, uno alla volta, nei
decenni, il Provvedi, il Soldani, Andrea, il Bettoni, il Martinelli,
il Battisti … tre di loro sono irrecuperabili
perché defunti … Gli altri sono irrecuperabili e basta. Il
vantaggio di ora, con Lorenzo, sta non solo nella distanza
geografica, ma anche nella differenza chiara e tonda … mi ha
scritto di essere stato sempre “di destra” … ora, i miei amici erano quasi tutti “di sinistra” come me ...che però non lo
sono più … per cui posso accogliere almeno fino a un certo limite,
che oggi non conosco … il “limite ignoto”! … posso accogliere
le differenze chiare e tonde di Lorenzo …
Della
perdita di Andrea ho già scritto ed è già molto che noi si sia
restati amici dai tempi delle medie a quelli della laurea. Non
finisce un'amicizia perché uno dà del ragionatore ”uterino”
all'altro, semmai ci si azzuffa. E' finita perché le differenze
tra noi erano venute a intollerabile compimento.
Il Provvedi l'ho perso perché io sono passato a un liceo diverso da quello in cui ci eravamo conosciuti? Non è andata così, perché abbiamo continuato a vederci per diversi anni … ancora nel “70 potevo affidargli la mia moto incidentata mentre ero ferito … Eppure il Sessantotto ci aveva diviso. E' morto meno che sessantenne. Il Soldani l'ho perso per una faccenda di invidia in merito a una certa ragazza, e anche perché lui si era trasferito a Rimini … Il Bettoni l'ho perso per saturazione … forse avevamo condiviso troppe cose per troppi anni … forse m'invidiava il lavoro all'università, lui che insegnava in un liceo? Una volta mi spiegò che non aveva potuto aiutare mio figlio, principiante alle prese con il computer, perché mancava del tempo necessario per farlo … Una bugia penosa … Il Martinelli l'ho perso perché prima o poi doveva succedere … tutto qui … cara grazia che siamo restati amici per almeno vent'anni … Il Battisti era un collega, cambiò dipartimento e scoprimmo, almeno io scoprii che era la cornice professionale che ci teneva uniti … L'ultima volta che l'ho visto fu nell'anticamera di un medico … lui irriconoscibile … è morto poco dopo … Pativa un poco la sindrome del “direttore”, senza esserlo … una volta mi dette un ordine!
Il Provvedi l'ho perso perché io sono passato a un liceo diverso da quello in cui ci eravamo conosciuti? Non è andata così, perché abbiamo continuato a vederci per diversi anni … ancora nel “70 potevo affidargli la mia moto incidentata mentre ero ferito … Eppure il Sessantotto ci aveva diviso. E' morto meno che sessantenne. Il Soldani l'ho perso per una faccenda di invidia in merito a una certa ragazza, e anche perché lui si era trasferito a Rimini … Il Bettoni l'ho perso per saturazione … forse avevamo condiviso troppe cose per troppi anni … forse m'invidiava il lavoro all'università, lui che insegnava in un liceo? Una volta mi spiegò che non aveva potuto aiutare mio figlio, principiante alle prese con il computer, perché mancava del tempo necessario per farlo … Una bugia penosa … Il Martinelli l'ho perso perché prima o poi doveva succedere … tutto qui … cara grazia che siamo restati amici per almeno vent'anni … Il Battisti era un collega, cambiò dipartimento e scoprimmo, almeno io scoprii che era la cornice professionale che ci teneva uniti … L'ultima volta che l'ho visto fu nell'anticamera di un medico … lui irriconoscibile … è morto poco dopo … Pativa un poco la sindrome del “direttore”, senza esserlo … una volta mi dette un ordine!
Se
ho perduto gli amici è per causa mia, esattamente perché
inghiottisco troppe loro mancanze e non le sputo … alla fine la
loro mole diventa insostenibile … Per altro tutto finisce ...
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