Un dio stanco della bruttezza

Negli intervalli di un sogno pensai:

Noi umani (se non ogni cosa sulla Terra - e nel cosmo) siamo illusioni, non esistiamo che come illusioni percettive, in realtà siamo un magma osceno.  Saremmo la mascheratura di un cosmo magmatico insopportabilmente confuso e informe, saremmo, e ciò che ci circonda sarebbe, una pietosa illusione prodotta da un dio stanco di vedere intorno a sé l'oscenità magmatica. Noi saremmo quel dio, suddiviso e articolato nei tre regni della natura ... Il magma informe sarebbe un dio inquieto nella sua informità, stanco di essere informe ... Ma: come farebbe questo dio a capire l'informità se non avesse una qualche idea della forma, dell'armonia, se non della bellezza? 

Noi e ciò che ci circonda saremmo dunque il meno peggio! L'idea di un male minore dal punto di vista estetico, di una riduzione del danno, deve venire al dio (che noi siamo, inconsapevoli - tranne qualcuno) da qualcosa di esterno a lui, o dalla sua inquietudine ... ma perché è inquieto?

Dunque, noi siamo la divinità pura (in origine, quando siamo magma informe), resa impura da un demiurgo che infastidisce con le sue pretese ("tenta") il dio puro. Nei tempi tale tentatore ha turbato la pace e la purezza del dio-magma, costringendolo a mascherarsi da cosmo, quello che noi conosciamo (noi stessi inclusi).

Questa gnosi - escogitata negli intervalli di un sogno fatto nella notte tra il 26 e il 27 Febbraio 2006 - capovolge il rapporto classico tra dio superiore e dio inferiore (il demiurgo). Qui non è il dio superiore che si serve del demiurgo, il quale dà luogo al mondo imperfetto che conosciamo. Qui è il demiurgo (o dio inferiore) che disturba il dio superiore e lo costringe a mascherarsi da cosmo.

Noi siamo ciò che il dio ha fatto (costretto dal demiurgo) per placare l'inquietudine indottagli dal demiurgo stesso. Siamo illusione. Noi crediamo di essere bellezza e armonia (della natura), ma ciò non è vero, noi abbiamo perduto la potenza unica del magma senza principio né fine, senza scopo ... per fortuna però siamo illusione, è illusione sia l'idea che siamo il "meno peggio" sia l'idea che abbiamo perduto il paradiso dell'informe ... siamo apparenza "fatta" per accontentare il demiurgo dell'inquietudine, il demiurgo che dà inquietudine ...

Il dio che siamo è perfetto, ma ha un punto debole: si lascia tentare dall'inquietudine della forma, della finalità ... dunque non è perfetto ... probabilmente dovremmo pensare che vi sia un altro dio (un terzo, un quarto dio ...) da cui si sono distinti gli altri a causa dell'inquietudine della forma. Il compito degli illuminati è cercare tale dio, pensarlo ... La pancia, dicevano gli gnostici, si accontenta; la mente si tormenta; è lo spirito che anela il dio perfetto, il quale evidentemente non c'è, altrimenti non ci saremmo noi.

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