Sabbia tra le lenzuola

 Il professor X adocchiò, in una studentessa che gli chiedeva lumi circa una tesina da scrivere, il tipo dell'oca, e sentì che avrebbe dovuto liberarsene, sì, ma come? Le suggerì titoli di libri che solo lui e pochi altri ricordavano, e tutti estranei alla biblioteca universitaria cui la studentessa era solita ricorrere. Fuori mercato, inoltre. Nel prosieguo dell'incontro, in un suo lieto animo, il professore escogitò senza deliberazione, come aveva fatto invece poco prima coi titoli introvabili, il modo decisivo per liberarsi dell'oca, comunicandole in tono birichino che lei, per scrivere la tesina, si sarebbe ritrovata a disagio come quando tra le lenzuola, in estate al mare, c'è della sabbia. 

Il professor X aveva fatto le sue prime esperienze di vacanza al mare tra il 1947 e il 1957, e ricordava benissimo che da bambino, forse a causa della prossimità della spiaggia alla casa dove trascorreva qualche settimana, la sera a letto spesso i suoi piedi e le sue gambe ritrovavano quei granelli di sabbia che lui stesso aveva portato sfuggendo all'occhio della madre, e alle sue mani. Ma anche da ragazzo il professore ricordava di aver penato a prender sonno in un letto disturbato da pochi granelli di sabbia soltanto.

La studentessa oca non si fece più vedere.

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