Il giocoliere delle parole

 Neppure in momenti penosi né al cospetto di interlocutori illetterati il cultore di giochi di parole (calembours, Wortwitze) rinuncia alla battuta che gli Dei gli concedano (congiuntivo ipotetico) di fare. 

Il signor Z, fidando troppo nella sua perizia di guida, Giuda di se stesso, all'alba delle 07 colpì con la ruota anteriore destra della sua vettura un muretto basso cosiddetto spartitraffico, udì la botta, poi il soffio dell'aria che sfuggiva dallo pneumatico, infine l'acciabattìo della ruota. Si fermò, constatò il danno non senza lanciare contro gli Dei di cui sopra aspri rimbrotti, ritornò alla guida, cercò un buco di parcheggio, scese e si domandò: smonto la ruota rotta e la cambio con quella di scorta? 

La risposta fu: No. S'incamminò a piedi non senza rassicurare un altro vecchio, fuori col cane, che no, non era stata, la foratura, un "regalo di ragazzacci", e trovò il Menegazzi, suo meccanico di fiducia, aperto. Gli comunicò i dati toponomastici - via Mameli davanti al n.7, dalla parte degli alberi (via Mameli consta di case solo da un lato) - gli lasciò la chiave eccetera. Dopo un'oretta il Menegazzi telefonò al signor Z: la macchina stava già al sicuro in officina, il cerchione nuovo era stato ordinato, la gomma pareva intatta. "Devo ordinare anche la borchia?"- aggiunse il Menegazzi. 

"Borchia miseria! Me n'ero dimenticato", rispose il signor Z.

Commenti