Lo svuotacantine

Un grasso svuotacantine stivava sul suo furgoncino gli oggetti  che via via gli venivano lanciati dal collega, magro,  incaricato della vera e propria raccolta delle cose vecchie che il proprietario della cantina non voleva più. Tra queste, vide il dottor G dalla finestra del suo studio in cui stava dormendo ed era stato svegliato dal fracasso prodotto dai lanci del magro, c'era un pitale di metallo - o vaso da notte - già smaltato di bianco. Il grasso lo considerò, quindi si aprì la bottega, estrasse un pisellino quasi invisibile e orinò. Con ulteriore sorpresa del dottor G lo svuotacantine si liberò del liquido versandolo dal pitale su un'auto parcheggiata in prossimità del furgoncino. Per l'appunto si trattava dell'auto grigiometallizzata del dottor G, che aprì la finestra e, dato che lo studio in cui usava fare sonnellini si trovava a pianterreno, ebbe agio di rimproverare lo svuotacantine per la sua condotta. 

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