Narrano che uno psicoterapeuta avesse tra i suoi clienti un uomo che in
seduta deprecava senza tregua i tradimenti patiti a causa della
moglie. Non venendo a capo di tale ristagno con nessuno degli
strumenti che la tecnica gli offriva, né potendone più delle
deprecazioni del cliente, lo psicoterapeuta sarebbe incorso, si
narra, in una scorrettezza grave: “anche mia moglie mi tradisce
spesso”, avrebbe confidato in seduta al cliente, che da parte sua
non avrebbe replicato nulla - comunque smettendo subito di
lamentarsi. Dopo qualche settimana di quiete, si narra, il cliente
avrebbe informato lo psicoterapeuta, in seduta, di averne cercato la
moglie per telefono. Costei gli aveva concesso un appuntamento,
riferì il cliente. I due avevano quindi intrapreso una relazione con
ogni probabilità ricca di futuro. Stavolta fu lo psicoterapeuta a
non replicare nulla. Dopotutto aveva raggiunto il suo scopo, infatti
il cliente aveva smesso di deprecare i tradimenti patiti a causa
della moglie. La terapia procedeva bene.
Si narra da parte di altri che fu lo psicoterapeuta, lungi dal parlare delle proprie pene matrimoniali, vere o false che fossero, a cercare la moglie fedifraga del cliente, a chiederle un appuntamento e a stabilire con lei una relazione stabile. Distogliendola dalle sue abitudini improntate fin lì a leggerezza sentimentale. Ciò che, di conseguenza, avrebbe agito sul cliente in modo positivo.
Si narra da parte di altri che fu lo psicoterapeuta, lungi dal parlare delle proprie pene matrimoniali, vere o false che fossero, a cercare la moglie fedifraga del cliente, a chiederle un appuntamento e a stabilire con lei una relazione stabile. Distogliendola dalle sue abitudini improntate fin lì a leggerezza sentimentale. Ciò che, di conseguenza, avrebbe agito sul cliente in modo positivo.
Da film!
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