La bara

Ieri pomeriggio tornando a casa ho trovato il portone esterno spalancato. Davanti all'ascensore si trovavano tre uomini accaldati e due donne, credo badanti, tutti attorno a una bara di legno chiaro. Vedendomi interdetto e imbarazzato mi hanno fatto cenno di entrare. La bara, non ancora chiusa, conteneva un corpo ben ricoperto da un velo bianco che sembrava una zanzariera. "E' morta la signora?" - ho chiesto. Una delle badanti mi ha risposto affermativamente, l'altra mi ha aperto la porta dell'ascensore. "Condoglianze", ho detto loro. "Grazie", hanno risposto. Erano scosse e avevano i volti arrossati umidi di lacrime, se non di sudore, come del resto uno dei tre uomini addetti al trasporto. Forse era un parente, infatti mi è sembrato che piangesse. L'altro ieri verso le ore 22 avevano portato la vecchia donna a casa con una ambulanza, forse dall'ospedale. Ho visto la barella sul marciapiede, distesa sopra ho riconosciuto colei che in una quantità di casi avevo udito parlare a voce molto alta per le scale. Aveva l'abitudine, credo consentita da familiari o badanti come "libera uscita", di stare per un poco sul suo pianerottolo e di guardare per un attimo chi salisse o scendesse nell'ascensore. Intenta a una sorta di controllo. Il fenomeno di chiara demenza potrebbe però aver avuto il significato di un'attesa di qualcuno che premeva o era premuto alla vecchia donna, che ora non sentirò più parlare a voce alta per le scale.


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