Il bravo dottore

C'era un medico cosiddetto di base che non si limitava a visitare i pazienti ed a prescrivere farmaci, esami diagnostici e simili, ma forniva anche il suo parere sulla condotta dei pazienti. In realtà il medico era una brava persona e forse onorava, a differenza di altri suoi colleghi, la nobile professione. A uno poteva dire però: "lei è un nevrotico, si crea i problemi da solo". A un altro: "lei signora in certe cose è saggia", ciò implicando che la signora in altre cose non era "saggia". Secondo il medico. A un altro paziente in effetti non disposto a sottomettersi ad esami diagnostici "preventivi" il bravo dottore diceva: "non abbia paura". "Non si dice a un uomo 'non abbia paura' ", replicò il paziente, "pensa forse di essere mio padre?"
Un giorno il bravo dottore fu chiamato a casa di un malato e ci andò, cosa che come tutti sanno non è affatto scontata. Visitò il paziente e poi si mise a scrivere le prescrizioni - la "ricetta". Il paziente vide che il medico continuava a scrivere e s'incuriosì. La prescrizione di un "antibiotico" occupava, vide il paziente, solo un piccolo spazio in fondo al foglio, mentre il resto era pieno di righe - fitte fitte. Si trattava, spiegò il medico, di considerazioni sullo "stile di vita" del paziente, secondo lui sbagliato ed anzi immorale. "Ma dottore, a quale farmacista vuole che importi quel che lei pensa di me, ammesso e non concesso che riesca a leggere queste zampe di gallina!", esclamò il paziente, che beninteso non era riuscito a decrittare il testo improvvisato dal medico. "Suvvìa", rispose il medico, "lei sa benissimo che cosa penso della sua condotta scriteriata, ecco: stavolta ho voluto mettere per scritto il mio giudizio!" "Parere, prego, parere!", precisò il paziente. Accompagnò quindi il dottore alla porta, dopo averlo pagato, fece ritorno in camera sua e stracciò la "ricetta". Si era ricordato di avere già in casa l' "antibiotico" prescritto. 

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