Lo studio trascurato

S aveva spesso sogni che lo vedevano alle prese con appartamenti-studio da cui era stato sfrattato, oppure che stava trascurando da mesi, se non da anni. Stavolta in prossimità del vecchio ponte apriva una porta mimetizzata nella parete dell'edificio, quindi apriva, con una seconda chiave, la porta vera e propria. Entrava nello studio trascurato e si stupiva di trovare un arredamento analogo a quello del suo studio abituale, dopo aver acceso la luce, per la verità non del tutto necessaria grazie ad un finestrino sul lungofiume. 
Svegliatosi in preda a una sonnolenza degna della letargia o giù di lì, disteso sul divano-letto, si rese conto che la torre di libri che lo aveva stupito nel sogno era quella davanti ai suoi occhi. La solita. Liberato infine dalla sonnolenza causatagli dall'aver mangiato lepre fatta alla porcona e bevuto Amarone ebbe la seguente pensata: forse i sogni dello "studio trascurato" alludevano ingenui al fatto che lui trascurava un certo genere di impegni intellettuali a favore di altri. 
Sì, ma quale?

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