Scoop

A i piedi della collina c'è un piazzale dove si riuniscono i domestici e i badanti che lavorano presso le molte ville costruite  nei secoli per offrire ai membri delle famiglie ricche una vista dall'alto della città e dei suoi monumenti architettonici più eminenti. I domestici e i badanti si ritrovano ogni domenica nel primo pomeriggio e chiacchierano, per lo più usando la nostra lingua, meno la loro, o meglio le loro, che sono le più disparate. Beninteso, prima di spargersi per la città a piedi, in tram, in bicicletta, perfino in automobile, ognuno per i fatti suoi, ogni gruppo o gruppetto qua o là, dipende. La nostra lingua riceve dai domestici e dai badanti, provenienti da Asia, Africa, America, Europa, un omaggio forse impensabile anche solo pochi decenni or sono, allorché non pochi la ritenevano in via di estinzione. 
Ragion per cui il mio giornale mi ha incaricato di scavare (nella lingua dominante: scoop) in questo fenomeno linguistico e di distinguere i vari modi in cui la nostra lingua viene parlata da questi lavoratori nati lontano da qui e lontano tra loro. V'è un italiano-filippino, per esempio, un italiano- arabo, un italiano-peruviano, un italiano-ucraìno, ognuno con le sue caratteristiche storpiature che sono peculiarità. L'italiano insomma, ad opera di questi lavoratori stranieri rispetto a noi ma anche stranieri tra loro, si trasforma, mi ha detto il capo della "redazione cultura" del mio giornale.
Che non è mio, infatti sono un dipendente: "mio" si fa per dire.
Da qualche domenica vengo nel primo pomeriggio ai piedi della collina e mi aggiro tra i numerosissimi capannelli munito delle mie orecchie e di strumenti di registrazioni moderni - invisibili; ma sfortunatamente il mio aspetto, come dire, indigeno, mi impedisce di infilarmi nei capannelli. Sono e resto un corpo estraneo, e mi devo accontentare di quel che odo o di quel che registrano i miei strumenti moderni.
Di cosa parlano i domestici e i badanti stranieri? 
Dei loro "datori di lavoro", dei loro paesi lontani, delle loro famiglie, chi del marito, chi della moglie (cosa assai rara), dei figli, dei genitori, e del Paese che "li ospita".
E che cosa dicono del Paese che li ospita? Ridono.
Meglio non scavare.

Commenti