Nostalgia del futuro

Sulla parete di una muraglia prossima alla Stazione Ferroviaria Est il dottor N. vide incollato un foglio dattiloscritto. Lesse:

"Le invenzioni e le scoperte sono fatte da individui che vengono dal futuro ma vivono nel nostro presente e propongono quello che conoscono del loro tempo, della loro epoca.
Sono infelici, costoro, perché estromessi, forse per caso o per scontare una condanna, dal loro tempo, dal loro mondo.

Facciamo una congettura: noi, condannati a vivere cento, duecento o cinquecento anni indietro, a seconda della condanna ricevuta, senza ritorno al presente.

Questo sarebbe il motivo segreto del progresso: secondo la nostra formazione propineremmo agli "antichi" qualcosa di nuovo, anche nell'ambito dei costumi.

Nella loro propria epoca gli innovatori sarebbero persone normali, o anche meno che normali.

Allargando il discorso sull'infelicità dei condannati a vivere nel passato, potremmo immaginare che la nostra infelicità comune dipenda dall'essere noi tutti dei condannati al passato."

Il foglio dattiloscritto era firmato "Nostalgia del futuro".




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