In Germania orientale

Invitato in una piccola città della Germania orientale da un ex studente a suo tempo seguito in Italia negli studi preparatori alla dissertazione finale, o tesi di laurea che dir si voglia, N si trovò a far comunella con diversi giovani che ovviamente parlavano nella loro lingua, a N nota soltanto sulla carta stampata e con l'aiuto di svariati dizionari. Il cuore del viaggio, una conversazione organizzata dall'ex studente, ora bibliotecario nella cittadina, con alcuni intellettuali del luogo, preoccupava non poco N, il quale fu ben lieto di apprendere da Wilibald Treibel, l'ex allievo, che questi gli avrebbe fatto da interprete. 
Sistemata la faccenda, noiosa non poco e che qui sarebbe inutile descrivere (basti dire che gli intellettuali di cui sopra non nascondevano la loro voglia di farsi riconoscere come sinceri democratici mai stati compromessi con la cosiddetta dittatura comunista del recente passato), N si trovò a vagare insieme ad un manipolo di giovanotti e giovanotte  del posto nelle campagne circostanti la cittadina - fino a sera, quindi con scarsa luce, ragion per cui ritenne di spropositare che al suo paese (Land) la luce (Licht) era più forte (starker) che non lì, dov'era invece un pochino fosca (ein bisschen dunkel) e simili amenità. Ciò contribuì all'assottigliamento della compagnia (Gesellschaft), insomma N rimase solo con una ragazza che ad un tratto (ploetzlich) gli disse che lei era arrivata a casa e che lui avrebbe dovuto fare un certo percorso (Weg) così e così per tornare in città. 
Le istruzioni date dalla ragazza (Maedchen) in lingua tedesca precipitarono N in una sorta di smarrimento: solo in terra straniera, di notte e in piena campagna (Land, ma in altro senso). Per di più dopo pochi passi fu affrontato da un cane (Hund). 
Armato di bastone (Stock) N cacciò via la bestia (Tier) e si accinse alla camminata che lo aspettava.


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