Amnesia accademica

Dall'estrema confusione dei lavori didattici in facoltà, dal non capir chi cosa come dove, di cui anche l'interessato, il dottor S., certo si sentiva responsabile verso studenti, studentesse, colleghe, colleghi, pareva da giorni e giorni impossibile salvarsi,  salvando il valore dell'insegnamento, degli studi, non si dice della scienza. Saliva pensieroso le scale della facoltà, S., salutando senza impegno chi gli si rivolgeva magari con un sorriso, con un "ciao", stropicciandosi in tasca svariati foglietti che rispecchiavano la confusione che lui aveva nella testa, quando un collega in fase discendente (le scale) lo bloccò affettuoso ponendogli sugli omeri le mani, e dicendogli: "S., ma che ci fai qui? Perché ti agiti? Mi hanno detto che stai litigando con tutti, che ti succede? Non ti ricordi che sei in pensione da cinque anni?"
"E' vero, mondo cane, è vero, me ne ero dimenticato!", rispose S., e scuotendo la testa si avviò all'uscita, deponendo nel primo cestino dei rifiuti lungo la strada tutti i suoi foglietti.

Commenti

  1. Professore! Non so se si ricorda di me,sono Claudia Cossu e sono stata una sua studentessa. È stato per me un super professore, ho ancora conservati i suoi appunti sulla mia tesi! È un piacere leggere ancora i suoi scritti! Con affetto, Claudia

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    1. certo che mi ricordo, Claudia, spero che ti vadano bene le cose,
      già, la tesi sulla sindrome di Munchhausen............. Ciao.
      Nicola

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  2. Mi fa piacere si ricordi di me! Devo averla fatta impazzire con la tesi!😉

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  3. Ha ragione,è stato faticoso ma i suoi consigli sono stati preziosi! Mi è capitato spesso in questi anni di pensare con rammarico al messaggio a cui non ho risposto subito dopo la laurea...con molto rammarico. I rimpianti sono sicuramente peggio dei rimorsi! La saluto professore e la ringrazio per la passione che ha sempre messo nel suo lavoro. Claudia

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  4. Chi dice Spinosi dice Genio😘👋🏼 Nicoletta Leonardi

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