Inquisizione

In viaggio S apprese dai suoi conoscenti che tra le torture praticate dagli inquisitori di quel lontano Paese ve n'era una consistente nell'applicazione di una grappetta metallica sulla punta della lingua dell'interrogato riottoso. Come quelle da ufficio, solo un poco più grande. All'interrogato, finita la tortura, dopo che aveva detto ciò che gl'inquisitori desideravano, restava l'onere, una volta scarcerato, di farsi togliere la grappetta da chirurghi specializzati in quest'arte. Per fortuna l'operazione avveniva dopo che l'interrogato aveva ricevuto una buona dose di anestetico, locale o totale, a sua scelta. 

Commenti