Ho estratto dal garage una delle mie auto, la più anziana, figuriamoci: ha il motore ad aste e bilancieri - e sono andato alla ricerca di un piazzale che ricordavo di aver visto anni fa in uno dei parchi cittadini, su una collina. Non ho trovato alcun piazzale da cui rimirare il panorama della nostra città, così gentile vista da lontano e dall'alto, e mi sono perso, infine ho dovuto forare con la mia massa corporea alcune siepi e mi sono liberato dell'intrigo. Sospiro di sollievo, infatti calava la sera. Peccato che a quel punto non sono più riuscito a trovare l'auto, era sparita. Rubata? Impossibile, non vale un soldo, conta qualcosa soltanto per me, in nome dei quattordici anni che ho passato guidandola quasi ogni giorno, da giovane. Gira che ti rigira m'è venuta l'ovvia idea di rivolgermi, di ritorno in città, ai gendarmi, ciò che ho fatto, sicuro che, per ritrovarmela, "faranno i turni".
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