L'alito

Allo scopo di perfezionare il nitore della sua casa nostra madre ingaggiò una seconda domestica, ragione per cui io e mio fratello ci recammo in visita da nostra madre, eravamo infatti curiosi di vedere quella seconda domestica. Trovammo che la prima era molto contrariata dalla decisione della sua signora, così lei chiamava nostra madre, ed aveva ripetutamente colpito a mani nude la balaustra di ferro di un balcone, ferendosele in modo serio e lasciando tracce di sangue sull'oggetto colpito. Cercammo di consolare la donna, che conoscevamo bene da anni ed a cui volevamo bene, infatti era simpatica e brava. In attesa dell'arrivo, quella mattina, della nuova domestica, interrogammo nostra madre in merito alla sua decisione, tra l'altro dispendiosa. Lei ci spiegò che la casa era troppo grande e troppo ammobiliata per una domestica sola, queste le ragioni che, del resto, si leggono all'inizio del presente resoconto; non soddisfatti, io e mio fratello, cercammo di approfondire la faccenda, finalmente appurando che nostra madre era stufa di una caratteristica della sua oramai abituale domestica: aveva un alito pestilenziale, così nostra madre. Lei sperava di poter limitare in futuro le sue interazioni ravvicinate con il personale, così lei, alla nuova domestica, di cui aveva appurato, durante il colloquio d'assunzione, la levità dell'alito. 
La nuova domestica arrivò in ritardo, era piuttosto giovane, disse di aver perso la strada e che, però, non sarebbe successo più. 

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