I sandali nuovi

L'estate scorsa mi lasciai convincere dalla collega L. ad accompagnarla fino alla sede dell'azienda per cui lavoriamo, che si trova nel centro della capitale. Per l'occasione, decisiva per la sua carriera, così lei, la collega aveva indossato un abito di gran pregio, color albicocca, ed aveva messo dei sandali nuovi nuovi, com'è naturale senza calze. Di ritorno dalla sede centrale della nostra azienda - esito dell'incontro ignoto - decidemmo di fare almeno un po' di strada a piedi e di lasciarci abbindolare dalla bellezza senza pari delle vie del centro della capitale, sennonché i sandali nuovi nuovi della collega avevano iniziato a torturarle i piedi. Seduti a un tavolino davanti ad una gelateria, rinomata perfino nella nostra lontana cittadina, la collega si tolse i sandali nuovi nuovi e mi mostrò le nascenti piaghe, così lei, che in effetti erano visibili sul dorso dei suoi piedi e subito al di sopra dei talloni, nel contempo dichiarando che avremmo dovuto cercare un negozio dove acquistare un paio di calzini corti di cotone color albicocca, logicamente in tinta con l'abito. "Perché non andiamo in una farmacia e compriamo dei cerotti?", le chiesi. "Cerotti!" - esclamò la collega, "neanche per idea! Sono allergica ai cerotti!" Ragione per cui vagammo per negozi alla ricerca di quei precisi calzini (nella capitale detti "pedalini", apprendemmo presto) color albicocca, senza tuttavia trovarli. Infine la collega, stufa, decise che si sarebbe tolta i sandali nuovi nuovi, e che avrebbe continuato la camminata a piedi nudi. Logicamente io mi sentivo imbarazzato, si cerchi di capirmi, sono un uomo tranquillo, lì, nella capitale a spasso con una donna scalza con i sandali in mano! Proposi dunque un taxi allo scopo di arrivare alla stazione, dove avevamo il treno per il ritorno. La collega si complimentò con il mio spirito d'iniziativa, forse ironicamente, e così facemmo il nostro ingresso, poco dopo, in stazione. Lei con i sandali in mano. Salimmo in treno e facemmo il viaggio di ritorno non senza preoccuparci dello stato dei piedi di lei, che non soltanto erano feriti, ma anche piuttosto sporchi. Qualcuno dei nostri compagni di scompartimento si volle informare di tale dettaglio, e la mia collega intrattenne i presenti raccontando la sua avventura. Scesi nella stazione della nostra cittadina, per prima cosa la collega si rimise i sandali e, nonostante il fastidio, riuscì a camminare fino a casa. L'accompagnai al portone. "Sai", mi spiegò, "non me la sento di camminare scalza nella mia città, non sta mica bene."

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