L'allieva

Un'affezionata allieva di due decenni or sono viene a trovarmi nella mia stanza, ci abbracciamo teneramente e iniziamo a conversare, nel dettaglio diciamo qualcosa sull'istituzione che circonda questa mia stanza e delle attività che l'allieva, oggi una donna maritata con figli, svolge nei ritagli di tempo che la famiglia le concede. Tutto sembra che vada male, anche se in verità tutto è sempre andato male. Ad un tratto l'allieva estrae dalla borsa un pacchetto e me lo porge: contiene una quantità di fotografie di una terra esotica dove evidentemente lei ha viaggiato e soggiornato, e due paia di occhiali da sole cosiddetti tropicali che non indosserò mai - questo lo tengo per me. Mentre do un'occhiata alle fotografie e studio le decorazioni giaguariche delle montature degli occhiali, noto che il tutto è parecchio impolverato. 
"Anche la polvere è esotica?", domando sorridendo all'allieva, che mi risponde con un sorriso: "no, professore, la polvere è quella del mio solaio, dove questi oggetti, le foto e gli occhiali da sole, sono rimasti per dieci anni."
Poiché non commento in alcun modo questa informazione, l'allieva aggiunge: "Li ho tenuti nascosti mentre aspettavo di trovare il modo di venirLa a trovare, sa, professore, mio marito è gelosissimo di Lei."
Incuriosito, riprendo a guardare le foto, che stranamente sono di forma quadrata, sono molto scure, verdastre, palustri. "Sembrano le tessere di un mosaico", dico all'allieva, che replica: "Infatti, sono le tessere di un puzzle facile facile, questo è il regalo!"E aggiunge: "Ma Lei non mi domanda perché gli occhiali sono due paia."
"Già, perché?"

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