Storia dell'arte barocca

Il nonno da studente universitario aveva preso un libro in prestito dalla biblioteca di facoltà, allora si chiamavano così, non scuole; il libro, un grosso volume rilegato in pelle marrone scura, vecchio, durante il periodo del prestito a mio nonno - allora non era nonno, ma anche lui nipote - un mese, divenne oggetto d'interesse da parte di un professore della facoltà. Costui, fatte pressioni sugli addetti alla biblioteca, venne a sapere il nome dello studente che aveva in prestito il libro, una Storia dell'arte barocca scritta nell'Ottocento e tradotta dal tedesco, ed iniziò a tormentarlo, non il libro: lo studente, cioè quello che parecchi anni più tardi sarebbe diventato mio nonno. Da ultimo il poveretto non riusciva neppure più a frequentare la facoltà senza trovarsi davanti il professore che lo incalzava affinché restituisse il libro alla biblioteca, infatti, diceva il docente, "io ne ho bisogno davvero, tu no, tu puoi sempre rifarti al manuale in programma, cos'è che vuoi sembrare, il primo della classe?", domandava stralunato. Mio nonno un bel giorno prese il libro, entrò nell'aula dove quel professore teneva la sua lezione, si avvicinò alla cattedra e ci piazzò sopra il volumone, che fece un bel tonfo lasciando tutti quanti di stucco. 
Non fece carriera in quella facoltà, il nonno.

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