Il diario del tè verde

Il nonno da giovane, quindi agli inizi della sua carriera universitaria, dopo le vacanze estive fu una volta convocato dal direttore del suo dipartimento. Costui aveva intenzione di sottoporre il nonno, che logicamente ai tempi non era affatto un nonno, ma a sua volta un nipote, ad un riesame dei suoi "lavori" degli ultimi mesi, di cui l'interessato aveva esibito un agile elenco, parole sue di oggi. Il punto debole dell'elenco consisteva nel titolo di uno scritto, "Il diario del tè verde", che il direttore intendeva vedere prima della prossima riunione del dipartimento, allo scopo di evitare discussioni e polemiche tra i colleghi, disse. Il nonno, fingendo ingenuità, domandò perché sarebbero dovute sorgere polemiche e discussioni attorno al suo diario del tè verde, e senz'altro porse tale scritto al direttore, che, dubbioso e seccato, lo prese tra le mani. Iniziò a sfogliarlo e subito corrugò le sopracciglia. "Che c'è, capo?", domandò ironico il nonno. "E' scritto a mano!", rispose il direttore, "non solo tu, caro Tatti, mi presenti un diario del tè verde senza considerare che il nostro dipartimento non si occupa di medicina orientale, ma di scienze sociali; addirittura lo fai senza averlo ricopiato a macchina!"
Ai tempi, è ovvio, non esistevano computer, o almeno non erano ancora diffusi, questo per la storia.
Il nonno riprese l'incartamento, invero esiguo, che il direttore gli tendeva facendone leggermente tremare le pagine, ed iniziò a sfogliarlo. "Ma si legge benissimo, capo. L'ho fatto ricopiare con una penna stilografica da mia moglie, guarda che bella grafia!"
Il nonno fingeva di ignorare che il direttore né alcun altro collega avrebbe mai letto il suo lavoro sul tè verde, comunque fosse stato scritto, e si era divertito a mettere in difficoltà il direttore, tutto qui. Ne accolse quindi l'invito a farlo ricopiare a macchina e lo inserì nel fascicolo dei suoi "lavori" recenti, usando inoltre l'accorgimento di cambiare il titolo. In elenco si sarebbe letto quanto segue: "Comportamenti alimentari inerenti la ricerca della longevità".
Nessuno ebbe da ridire. 

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