Prodromi di un linciaggio

Invitato a trascorrere una vacanza al mare in casa dell'amico Bettoni, scopro che abita a un piano alto assai di una costruzione che dista pochi metri dall'acqua - ben profonda, dal momento che diverse imbarcazioni sono attraccate alla stretta banchina. L'amico Bettoni, noto, dispone di una riserva di saponette che ha l'abitudine di scagliare, una alla volta, quando gli gira, nell'acqua sottostante. Saponette, si fa per dire: sembrano saponette, invece sono ordigni disinquinanti e profumogeni, mi spiega l'amico Bettoni scagliandone una nell'acqua ad una certa distanza dalla banchina, tra un'imbarcazione e l'altra. In effetti dal mare sale in breve tempo un profumo non spiacevole, ancorché artificiale. Taccio. Dopo poco, per convincermi della bontà del prodotto di cui lui dispone e di cui però omette di rivelarmi l'origine, l'amico Bettoni scaglia una seconda saponetta di sotto, peccato che il lancio sia fiacco e che il proiettile vada a colpire in testa una persona intenta a bagnarsi - tra un'imbarcazione e l'altra. Tutti i gusti son gusti!
Una piccola folla alquanto invelenita si raduna sotto le finestre dell'amico Bettoni, in verità, come comprendo, oramai anche mie. E presto si odono passi che corrono su per le scale, verso l'appartamento nel quale ci troviamo il Bettoni, che il diavolo se lo porti, ed io. La sua faccia, noto, si è rinsecchita ed ha acquistato un colore giallastro. Trattasi di paura.

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