Parenti stretti

Mia cugina è affranta; 'Stasera sei a cena dai Pappano!', singhiozza. Si aspettava che restassi ancora qui dai suoi, ed è l'ultimo mio giorno in questa città. Non singhiozzo, io, ma sono allarmato dalla prospettiva della cena dai Pappano, prevedo sei o sette portate, brindisi, dolci, indugi infiniti, prima di potermene tornare, spero con le mie gambe, in albergo. Domattina all'alba, se sarò ancora vivo dopo la cena dai Pappano, potrò finalmente partire e tornare nella mia avara cittadina, dove mi nutro di minuzzoli e gocce. 
Ma chi sono i Pappano? 
Mario Fara, mio zio, ha una sorella che si chiama Elena, sposata con Francesco Pappano. Tutti miei zii, sono, Fara o Pappano. 
Zii, cugini, cugine, ospiti prepotenti. Sono riuscito a mala pena a salvare qualche ora per ciò che avevo da fare in questa lontana città, dopo aver fatto l'errore di annunciare agli zii Fara e Pappano il mio arrivo "per lavoro".
Si valuti solo questo, per capire. Domenica, dopo un pranzo iniziato alle due e ancora non terminato alle cinque, presenti i Fara e i Pappano, io ospite d'onore, qualcuno, certo incoraggiato da zio Mario e da zio Francesco, ha sgonfiato tutte le ruote della mia auto per impedirmi di tornare in albergo.
'No! Stasera sei a cena dai Pappano!', singhiozza mia cugina Michela.

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