Il tipo della poltrona

Il nonno si era deciso ad affittare, meublé, una sua casetta che aveva il pregio di trovarsi appena fuori città, dove iniziano i prati. Logicamente si disinteressava della correttezza del locatario: omnia munda mundis, diceva il nonno, credendo che noi capissimo il significato di quella formula. Un giorno pensai di andare in visita dal locatario della casetta. L'affitto mensile lo pagava, questo sì, o almeno il nonno affermava che lo pagasse. Trovai il portone aperto, salii al piano e bussai. Era socchiusa, la porta. Conoscevo la casa, quindi rimasi sorpreso dai cambiamenti dell'arredamento. Un tipo, doveva essere il locatario, mi fece accomodare su un divanetto, si piazzò davanti a me su una poltrona, cioè, non proprio davanti, ma un po' di lato, e tacque. Non sapevo da dove cominciare, oltretutto l'idea di venire ai Prati, per dirla con il nonno, era stata mia, non ero insomma autorizzato. 'Non so da dove cominciare', dissi, guardando il tipo seduto davanti a me. 'Non importa', replicò, 'inizi da dove vuole, di mete ne abbiamo'. 'Sono qui per conto di mio nonno', dissi allora, e lui annuì tacendo. 'Mio nonno si disinteressa delle sue proprietà', continuai. Silenzio. 'Non che il nonno sia una persona trascurata, no no, è anzi un uomo che ha delle qualità'. 'Proprietà, qualità', mi parve che cantilenasse, quasi, il tipo. 'Certo', feci io, 'proprietà, sì, anche nel senso immateriale'. 'Immateriale', sottolineò lui, il tipo, forse il locatario, forse no. 'Lei è il locatario?' - domandai. 'Nel senso?' - rispose. 'Lei conosce il proprietario di questo appartamento?' - domandai ancora. 'Lei lo conosce?' - rispose. 'Certo che lo conosco, è mio nonno!' 
Mi trovavo un po' risentito, avevo l'impressione che questo tizio mi prendesse per il bavero, intanto i minuti, anzi le decine di minuti passavano, ero seduto lì davanti al tipo da un pezzo.
'Bene, per oggi ci fermiamo qui', disse, 'abbiamo iniziato a mettere in forma la scansione proprietà-qualità-conoscenza nel segno del padre', disse, al che io replicai che veramente io avevo parlato del nonno, mio nonno, e non del padre; ma lui, il tipo, già si era alzato dalla sua poltrona e stava accompagnandomi alla porta. 
Scendendo le scale com'è naturale provavo una certa perplessità, soprattutto perché il tipo della poltrona mi aveva fissato un appuntamento a due giorni dopo.

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