Delicatezza

Il signor C. un giorno cambia il suo orario solito ed apre la porta dell'appartamento dove convive con la moglie ed i figli. Sono circa le ore quattordici, nella stanza da pranzo il signor C. trova un giovanotto sconosciuto intento a trasferire, per mezzo di un cucchiaio, una certa quantità di materia giallastra dal piatto, che tiene nella mano sinistra, dentro un recipiente ornamentale, in famiglia denominato Vaso Capodimonte. Dimenticandosi di domandare al giovanotto chi sia, il signor C. chiede invece: "Che cosa fa?". Il giovanotto risponde avvicinandosi al naso l'indice teso della mano destra, per altro impegnata con il cucchiaio, ed ammicca in direzione della stanza accanto. "Non le piace lo sformato di mia moglie?", domanda il signor C.. "Sa com'è", risponde a voce bassa il giovanotto, e finalmente il signor C. gli domanda: "Ma lei che cosa ci fa, qui?". Il giovanotto, concluso il trasferimento dello sformato nel Vaso Capodimonte, si rimette seduto e racconta:"Io sono un impiegato della vicina agenzia della cassa di risparmio, sa dove? E da qualche tempo trascorro la pausa come ospite di Sua moglie, signor C., naturalmente a pagamento." "Tipo trattoria?", domanda il padrone di casa. "All'incirca", risponde il giovanotto, che tenta, tra una parola e l'altra, di finire le zucchine trifolate che restano nel piatto. "Non ne sapevo niente", pensa a voce alta il signor C., "ma mi dica: se non le piace lo sformato di banana, perché lo infila nel Vaso Capodimonte, invece di lasciarlo nel piatto?" "E' una questione di delicatezza", risponde il giovanotto.

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