Black limousine*

Trovo un posto per parcheggiare, legittimo ma molto in salita, o in discesa, dipende. Blocco l'auto in una pendenza assurda e vado a pagare la sosta, che sarà lunga. Non so perché, ma sarà lunga. Ho da sbrigare degli affari complicati con un avvocato - di grido. Non trovo niente che assomigli a un posto per pagare il parcheggio, vago per il paese, ed incontro dei conoscenti: mi attirano in un locale dove conversiamo e inzuppiamo biscottini nelle tazze di tè. Ad un tratto mi ricordo non dell'avvocato di grido, ma dell'auto, e mi precipito nella piazza del paese, dove l'ho lasciata. Da lontano vedo che un foglio è stato infilato tra un tergicristallo e il parabrezza. Una multa? Una multa! I miei conoscenti mi seguono fedeli mentre sfilo il foglio. Questo avvisa che nella piazza sta per tenersi una festa popolare e che lo spazio dev'essere vuotato. Tiro un sospiro di sollievo, poi però leggo con maggiore attenzione: la multa c'è. Vedete come sono sfortunato? Domando ai miei conoscenti. Sessantotto talleri di multa! Ma no, mi risponde uno di loro, è una collega che ai tempi mi era assai antipatica ed ostile, mentre ora mi manifesta della simpatia, tra un digestive e l'altro, voglio dire: là nel locale dove ci trovavamo prima. Ma no, sei fortunato che ancora non te l'hanno portata via, la macchinina! Come sarebbe a dire - la macchinina?, domando io risentito. Non vedi com'è piccola? Dice la collega, o meglio ex collega, che sta ritornando ostile ed antipatica. Lo so bene che è piccola, cosa pensavi che guidassi, una limousine nera? Ma no, ma no, replica lei, io scherzo. Ecco qual è il tuo guaio, prendi troppo sul serio tutto, tutto troppo sul serio. Andiamo! Dove?, domando io guardando gli altri conoscenti, tutti ex colleghi. Alla festa popolare del paese, in maschera! , rispondono in coro.

*E' il titolo di un brano di musica rock, suona "slow hand" Eric Clapton, non ricordo insieme a chi . Con il racconto non c'entra, per quanto ne so.

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