Campanilismo

Invitato a tenere una conversazione presso il Circolo Borghese della nostra cittadina sull'interessante fenomeno dell'indifferenza della maggioranza degli abitanti delle città cosiddette d'arte - come la nostra - nei confronti dei tesori in esse presenti, il relatore si concede di allargare il suo discorso, com'è giusto, ad alcuni altri centri circonvicini. Sostiene che l'abitante della città d'arte darebbe per scontata la presenza dei suddetti tesori, finendo per dimenticarsene; non solo, l'abitante di una regione, come la nostra, assai ricca di storia, arte ed architettura, allargherebbe tale atteggiamento anche alle altre città della sua regione.
Un mormorio sale dall'uditorio; il relatore ne riconosce l'accento, e gli par di udire le seguenti minacciose parole: "e ti conviene, a te, di non venirci, a P.!" 
Divertito dal disturbo, egli continua a leggere il suo testo, insieme provando però sentimenti di invidia per quell'ascoltatore che si è appena prodotto nella sua simpatica minaccia campanilistica. Vorrebbe trovarsi al posto di lui.

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