II gelato in allegria

Invitato a tenere un seminario nel nostro circolo letterario e filosofico, il noto scrittore della capitale accetta di percorrere il lungo viaggio e finalmente si presenta, puntuale - devo dirlo. 
Si dà inizio ai lavori, il tavolo della presidenza in breve è occupato da libri e fogli che si confondono in un gradevole disordine. Lo scrittore, E.F., si diverte con noi come un gatto con i topi, e noi topi corrispondiamo alla sua giocosa solerzia, per quanto sia ignoto dove egli vuol parare. 
Trascorsa non più di un'ora dall'inizio del seminario, E.F. lancia l'idea di uscire dal nostro circolo per andare tutti quanti a prenderci un gelato. La cosa è facilissima, dal momento che in fondo alla discesa che separa la nostra sede dalla piazza opera un valente gelataio. Gelataio? - domanda E.F.- lo chiamate in questo modo, qui?
Sì.
Usciti sulla strada, io contemplo la spaziosa via discendente verso la piazza alberata che tanti ricordi racchiude della mia vita, e considero il fatto che anche la nostra cittadina offre scorci paragonabili a quelli d'una grande città.
Consumeremo il gelato in allegria, e del seminario chi mai si ricorderà ancora, dopo l'amarena?
A parte il fatto che E.F. vorrà certo riprendersi i suoi libri e i foglietti.

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