Divide et impera

Durante una camminata fuori città, dove certe stradine strette e chiuse da muri vecchi portano lontano, dopo un abitato di lusso trovo una bottega di generi alimentari, entro e chiedo due fette di pane rustico e del prosciutto crudo salato. Il gestore è un uomo non anziano, molto grasso, anche se dev'essere dimagrito un poco, infatti i suoi pantaloni, nonostante il ventre smisurato, gli vanno larghi. Inoltre ha un fare molto dimesso, il gestore, non il ventre, e noto che il suo abbigliamento potrebbe essere stato identico quaranta o cinquanta anni or sono. Ha i capelli neri. Nel prepararmi quel che ho chiesto lui parla, mi intrattiene con domande che non aspettano una risposta, fa considerazioni varie sul tempo, infine taglia in due metà le fette di pane con dentro il prosciutto, rinvolta il tutto in carta oleata, poi lo ficca in un sacchetto di carta e me lo porge. Perché, gli chiedo, ne ha fatte due parti, io sono solo. Perché è più facile mangiarle, risponde, e ride: Divide et impera! Ah, faccio io, e quanto pago? Sono ventitré euro, dice lui. Non male, replico, non male davvero. E il latino è compreso nel prezzo?

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