Iggy pop

Mi trovavo a condividere con alcuni colleghi un tavolo al bar, durante una pausa di certi lavori che stavamo facendo. Uno di costoro sfogliava un giornale, ad un tratto lesse brani d'un articolo che scandalisticamente segnalava come, in certi programmi di studio universitario, fosse presente l'opera di Iggy Pop. Colpito dal fatto che il collega sapesse chi è Iggy Pop, ascoltai i commenti degli altri, che, incredibile, avevano da dire la loro su questo artista rock e sulla sua inclusione in programmi di studio universitari. Accademici anche noi, pensavo, stiamo malignando.
Poiché ho amato non poco Iggy Pop, tuttavia, dissi la mia, anzi replicai a muso duro ai colleghi che lo stavano denigrando. Dissi che sulla inclusione nei programmi di studio non c'era nulla da eccepire, trattandosi di un corso di laurea in arte musica e spettacolo; e subito cominciai ad elogiare Iggy Pop, mentre i colleghi mi guardavano sorpresi e malignamente ironici. Al mio fianco, una collega mi tirò il braccio verso di sé mormorandomi: ma che t'importa? Sembra che tu stia difendendo te stesso!

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