Tuning

Mio nonno raccontava di aver posseduto, molti decenni or sono, una piccola auto sportiva rossa, in pratica una monoposto, genere "formula". Non sapevo se credergli, perché oramai lui confondeva la realtà con i sogni e soprattutto le fantasie, comunque ecco la storia: andato a ritirarla dal meccanico che gliela doveva mettere a punto, lui si era messo ad attendere il ritorno di uno dei giovani che lavoravano nell'officina, ai tempi celebre a causa della maestria da mago del titolare, un ometto di circa un metro e cinquantacinque centimetri che aveva il non piccolo merito di far sentire alto mio nonno. 
Il giovane arrivò sulla monoposto, spense il motore e passò con disinvoltura la chiave al nonno. 
"Era tutto sporco di morchia, del resto l'officina stessa era un antro che poteva non essere stato rimesso in ordine da quaranta anni." 
"Chi? Cosa?" 
"Il giovane collaudatore, mi segui?" 
Mio nonno intercalava questa formula che mi innervosiva, ma io fingevo indifferenza.
"Mi passa la chiave e mi assicura che la macchina è spaventosa, vuol dire che fila e tira che è una bellezza. Poi aggiunge di aver omesso di dare la precedenza ad un incrocio, e di esser schizzato via a centoquaranta chilometri all'ora. Quindi mi rivela di aver sentito fischiare un vigile urbano, in quel frangente."
"Allora?"
"Allora. Mi dice di non preoccuparmi e di portare a lui la multa da pagare, se e quando mi arriverà. Però io ero curioso di sapere che razza di multa avesse ipoteticamente preso, il ragazzo, e glielo domandai. 'Ma non lo so mica, saranno un paio di milioni di multa', mi ripose."
"Mmm, nonno, mi sembra un multone, sarà vero?"
"Ah, non ne seppi più nulla."
"E questa monoposto rossa che fine ha fatto?"
"La detti a un rivenditore in cambio di un'altra macchina, stavolta normale."
"Peccato".
"Peccato" 

Commenti