Eredità

Una mia zia novantenne è defunta ed ha pensato di lasciarmi in eredità la sua utilitaria, una cinquecento Fiat degli anni settanta, color sabbia. Spiritosa lo è sempre stata, la zia. 
Trovo l'auto depositata in un parcheggio dietro un ristorante etnico, e tento di farmi ascoltare dai tipi che lo gestiscono, una banda di buontemponi che riesce a farmi perdere la pazienza. Un po' perché parlano male la mia lingua, un po' perché io ignoro la loro, un po' perché le altre disponibili rimbalzano sulla loro voglia di scherzare. Mentre mi accingo a rovesciare il tavolo posto all'ingresso del ristorante etnico, uno mi mostra finalmente il conto del parcheggio della cinquecento della zia: duemilaottocento euro. Domando a gesti da quanto tempo la tenevano, e loro rispondono facendomi capire che sono passati anni da quando mia zia la ha lasciata nel loro parcheggio. Quindi dovrei essere grato, mi dico. Naturalmente però l'auto non vale quei soldi!
Questa è l'eredità di mia zia.
Saluto i buontemponi e me ne vado, certo che la rogna non finirà qui.
Certo, fosse stata una MG del 1960, faccio un esempio, la mia reazione sarebbe stata diversa.

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