L'appartamento incerto

Scrisse mio nonno: "Da anni soffro di debolezza in fatto di memoria, e da anni mi capita di passare da una certa piazza, di entrare in un certo portone e poi in un misero appartamento dove non so che cosa fare per la semplice ragione che ho paura dell'arrivo del proprietario, con le conseguenze immaginabili. Ogni volta, certo non più di quattro o cinque all'anno, vedo che l'appartamento subisce l'ingiuria dell'abbandono e mi rendo conto che ci sarebbero da fare parecchie riparazioni, se non migliorie, ma non posso realizzare nulla, anzi me la batto alla svelta perché ho paura di essere sorpreso dal proprietario. Questo continua da anni, ripeto. Tempo fa, non so perché, d'improvviso ho capito perché il proprietario non arriva mai a sorprendermi nel suo appartamento di cui tuttavia misteriosamente ho le chiavi; è che il proprietario sono io, ma me lo ero dimenticato!
Di conseguenza adesso vado più spesso e con tranquillità nel mio piccolo appartamento in piazza della Calza, e compatibilmente con la mia memoria che decade faccio delle riparazioni minime come a me piace, senza coinvolgere artigiani che sono bravissimi tutti ma tutti carissimi. Logico che combino poco, ma insomma sono soddisfatto: intanto i casigliani hanno smesso di usare la superficie davanti al portoncino d'ingresso del mio appartamento come spazio per depositare ogni cosa, ed oggi sono finalmente riuscito a restaurare il paletto che consente di garantire la chiusura del portoncino dall'interno! Voglio dire: quando mi trovo in casa posso stare tranquillo. Il restauro del paletto costituisce un gran successo per me", questo scrisse mio nonno.

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