Scommessa

Ero certo che il lavoro non fosse finito, così mi sono presentato senza il mio casco, in effetti sepolto in qualche armadio da anni. Invece il meccanico mi aveva assemblato la moto speciale che quasi per scherzo io lo avevo sfidato a costruire per me. 
Austero, sospettoso, per niente corrivo - anzi: scostante, la fa estrarre, nel bailamme del suo antro, da uno dei ragazzi. 
Eccola! A prima vista un ircocervo bisognoso di verniciatura, forse, ma neanche tanto. Grigia, nera, con qualche pezzo fatto di alluminio lucidato. 
Il meccanico ha realizzato qualcosa di cavernoso. Non resta che salirci sopra e provarla, ciò che faccio. Mi avvio, per un giro breve, dato che non ho il casco e non voglio prendermi una multa, poco lontano dall'officina, nella città o meglio nel quartiere: si tratta di strade che conosco, ma mi trovo presto su un terreno privo di asfalto, pieno di ciottoli. 
Tutto bene, quest'incrocio tra una Ducati e una Harley Davidson mi piace, e non è neppure troppo scorbutica. Faccio ritorno all'officina, dove intanto è saltato fuori un casco rosso che mi viene offerto perché io possa provare la moto più a lungo.
Il meccanico desidera essere pagato prima possibile, la sua concessione è da considerare interessata.
Ho perso la scommessa. Ora che cosa ne faccio di questo attrezzo?

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