Estate o non estate

Mentre sto leggendo "Cuore di tenebra" entra mia zia, che in effetti abita vicino a noi e spesso transita nelle nostre stanze così come io transito nelle sue. Dopo pochi convenevoli decidiamo di uscire, ed io vedo che lei ha con sé il mio "Cuore di tenebra", ma non faccio osservazioni, dal momento che mia zia è fatta così e così bisogna prenderla. Camminiamo fino ad una piccola fonte e ci sediamo, mentre parliamo senza alcun impegno io tento di far uscire l'acqua dal rubinetto della fontanella premendo ripetutamente sul pomello di ottone. Di acqua non ce n'è, in compenso una guardia comunale di passaggio rimprovera me e mia zia a causa del nostro abbigliamento piuttosto sommario. Ma siamo in estate, io protesto. Estate o non estate, tornate a casa e vestitevi come si deve, replica la guardia, e se ne va. Rimasti soli, mia zia è presa da un attacco di riso convulso e rimane seduta in terra con le gambe larghe, come una bambina, proprio non ne può più dal ridere. Ne approfitto per esaminare il libro che si è presa da me, "Cuore di tenebra", ma noto che non si tratta della mia copia, infatti "Cuore di tenebra" occupa un verso del volume, mentre l'altro verso contiene "Un briciolo di fortuna". Non è la mia copia. Mentre lei seguita a singhiozzare ripetendo con voce rotta dal riso "estate o non estate - estate o non estate - estate o non estate", giunge sul posto mia madre con la brocca in mano, infatti vorrebbe far scorta di acqua per stasera. Ci guarda non senza disapprovazione, preme il pomello d'ottone del rubinetto ed inizia a riempire la sua brocca.

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