Ateo e materialista.

Non ho più il mio ufficio da quando sono in pensione, è ovvio, ma c'è del lavoro che ancora dev'essere sbrigato, così mi presento in portineria e chiedo all'impiegato di poter appoggiare presso il suo tavolo il mio bagaglio, una borsa ed una valigia a rotelle, entrambe nere. Non saprei dire perché ho portato con me tante cose da riempire una borsa e una valigia, ma questa è la realtà.
L'impiegato mi accoglie sorpreso e m'informa che a me e ad altri neo pensionati è stato destinato un ufficio che si trova lontano da dove ci troviamo. "Come, non lo sapeva?", domanda. E continua: "Le è stato destinato l'ufficio dei preti, infatti non sapevamo dove sistemarLa, dottore."
"Dei preti?", chiedo io, che so benissimo il significato della formula "ufficio dei preti", così come tutti i membri dell'Amministrazione ne sono al corrente, ma fingo sorpresa, "io sono ateo e materialista!", grido,  ma una folla di questuanti mi separa da tavolo della portineria, e l'impiegato non fa più caso a me.

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