In brache di tela.

Le case sul lago, vuote per dieci, anche undici mesi all'anno, sono però quasi ogni domenica esposte allo sguardo degli abitanti della vicina città, che non mancano mai di recarsi in gita fino al loro amato lago.
Non capita raramente che i proprietari delle case, al loro ritorno (di solito avviene verso la fine di luglio), trovino porte o finestre danneggiate, e gli ambienti interni feriti da visite di estranei, non sempre intenzionati a rubare qualche oggetto, no, quanto animati da fortissima curiosità. Anche distruttiva.
Gl'interni altrui attirano, ma anche usare una doccia, un asciugacapelli estraneo, dà gusto, pare.
Gli abitanti della vicina città, tra i quali sono da cercare senza dubbio gli effrattori, sono ostili ai proprietari delle case sul lago perché costoro sono stranieri e, quasi sempre, discendenti dei funzionari e dignitari che, quando la vicina città era la capitale del Regno, avevano approfittato dei loro privilegi e privilegiati emolumenti  per trasformare le rive del lago in una lunga collana, o Cornice, di costruzioni vezzose, o altere, od anche sontuose. Spostata in seguito la capitale molto a sud, tutti i funzionari com'è ovvio si erano trasferiti nell'antichissima metropoli, restituita dalla Monarchia al suo prestigio dopo secoli di tenebra, lasciando la vecchia capitale, sita nella città vicina al lago, per così dire in brache di tela.

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