La terrazza sul tetto.

Prestai ad un collega la terrazza sul tetto della casa dei miei genitori, s'intende con il loro consenso, perché lui realizzasse il suo strano progetto di farsi filmare da un assistente mentre teneva non so più quale lezione a cielo aperto, con lo sfondo lontano della città e delle colline, e me ne ero dimenticato. Con mia grande sorpresa ed emozione, quindi, ieri in tv mi è capitato di imbattermi in quel filmato, oramai vecchio di trenta anni, celebrante quel collega, divenuto poi famoso  ma sfortunatamente defunto mesi or sono. Non so di che cosa tratti la lezione a cielo aperto, neppure oggi, infatti l'audio del filmato è alquanto scadente, non importa: ho rivisto la graziosa terrazza sul tetto della casa dei miei genitori, che io ho venduto dieci anni fa dopo la morte di mia madre, e le piantine grasse, dette succulente, che allora erano piccoline, mentre oggi, ospitate nella terrazza sul tetto della mia casa, sono diventate molto grandi e si sono moltiplicate grazie alla mia abitudine di ripiantarne le propaggini in nuovi vasi. Devo dire che la testa parlante del mio collega, lì in terrazza, ci sta come il cavolo a merenda, e che, sì, me la ricordavo più grande: non la testa, la terrazza.

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