Dodici libri antichi.

Lavori al di là di una parete della stanza dove sto dormendo fanno tremare il muro e lo scuotono fino alla caduta in terra dei volumetti che si trovavano in uno scaffale basso della libreria. Guardo la parete, è  una rete di macchie, e bagnata. Non sono ancora sveglio, il martello pneumatico che ha fatto cadere giù i miei dodici libri antichi non è riuscito a strapparmi del tutto dal sonno. Faccio fatica a tenere gli occhi aperti, ma esco dal mio appartamento e vado in cerca dei responsabili del fracasso e dei danni. Si trovano ora al piano superiore, i muratori, appoggiato da una parte vicino alla mia porta vedo il martello pneumatico che mi ha causato il peggior risveglio da due mesi a oggi; senza indugio lo afferro e lo porto giù in cantina, dove lo nascondo con cura in un baule di cuoio, seppellendolo sotto alcune vecchie coperte che aspettavano aria da anni. Il martello pneumatico è ora in mio possesso, almeno per oggi posso ritornare a dormire.
Ho commesso un furto, ma se avessi affrontato i muratori e avessi loro detto faticosamente, tra uno sbadiglio e l'altro, ad occhi quasi chiusi, dei miei dodici libri antichi e delle macchie sulla parete, e di quanti secoli ha questo edificio che rischia di essere demolito, sono certo che non mi avrebbero neppure compreso, infatti  non parlano quasi la mia lingua - e di fatto richiedono di essere presi per dei Tu, cosa di cui io non sono capace con gli estranei.
E tutti quanti mi sono estranei!

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